Gyotaku

Il gyotaku (魚拓), da gyo, “pesce” e taku, “imprimere sulla pietra”, è un metodo tradizionale giapponese di stampa dei pesci, diffuso fin dalla metà del 1800. Questa forma di stampa che utilizza come matrici oggetti naturali quali foglie, fiori, piccoli animali, lamine di roccia, era usata dai pescatori per registrare il pescato, documentando così il tipo di pesce e le sue dimensioni; è diventata col tempo una forma d’arte.

Il metodo di stampa gyotaku utilizza pesci e altri piccoli animali marini come “matrici di stampa“. Le stampe venivano realizzate utilizzando inchiostro sumi e carta washi. Il mio preferito è il metodo diretto (直接法 chokusetsu-hō), che è anche quello più vicino alla tecnica originale. Il pesce viene ripulito, preparato, fissato su un supporto e poi inchiostrato.

Marco Callisto Gyotaku  Marco Callisto Gyotaku

A questo punto, sul pesce viene applicata della carta washi inumidita e viene creata un’immagine mediante un attento sfregamento o pressione delle mani. Il foglio viene poi attentamente rimosso e l’immagine riprodotta risulta invertita rispetto all’oggetto da riprodurre.
Il foglio è tradizionalmente firmato con un hanko ed è anche possibile la ripresa dei dettagli a pennello e la colorazione della stampa o del fondo.